WWF: ZAIA HA GIA’ DIMENTICATO IL REFERENDUM E MANOMETTE IL PARCO DEL DELTA PER TUTELARE GLI INTERESSI DI POCHISSIMI
Altro che tutela dei beni comuni, le dichiarazioni del Governatore del Veneto Zaia sul nuovo “via libera” alla riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle , sono sconcertanti.
Il Disegno di Legge (approvato solo dalla Giunta) modificherebbe l’articolo 30 della legge regionale n. 36 del 1997 istitutiva del Parco del Delta del Po Veneto posto a tutela non solo del Parco, ma anche della salute delle popolazioni e dei lavoratori di quelle aree: è un atto grave che, se portato a termine, avrà conseguenze pesantemente negative sull’ambiente, sulla salute e sull’economia locale del turismo, dell’agricoltura e della pesca.
Così commenta il WWF Italia, una delle associazioni ambientaliste che (insieme a molti operatori economici di quelle aree ) ha fatto ricorso contro il Decreto del Ministero dell’Ambiente che approvava la Valutazione di Impatto Ambientale positiva sulla riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, decreto dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato un mese fa.
Il WWF ritiene ancor più grave che poi si dichiari che con questa modifica legislativa si potrebbe addirittura non rifare il procedimento di valutazione di impatto ambientale, poiché si tratta di leggi dettate dall’Unione Europea che verrebbero violate sfacciatamente e di cui l’Italia dovrebbe rispondere dinanzi ai giudici europei.
Peraltro al “tavolo” che, secondo la Regione Veneto, sarebbe stato attivato “con tutti i soggetti interessati alla questione” e che “all’unanimità” avrebbe concordato questa soluzione, non sono state invitate tutte quelle parti (associazioni ed operatori economici) che sono stati i promotori dei ricorsi contro la centrale, cui il giudice amministrativo ha dato pienamente ragione .
Ci aspettiamo una reazione di duro contrasto da parte del Parco del Delta del Po veneto e di chi , nel consiglio della Regione, voglia far prevalere il rispetto delle leggi europee e la tutela della salute e di attività economiche importantissime (quali il turismo e l’agricoltura) delle popolazioni venete sugli interessi di un singolo operatore energetico.
Roma, 21 giugno 2011
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