Addio alla grande quercia di San Basilio


Carissimi amici, queste sono alcune foto della quercia di San Basilio scattate oggi, 25 giugno, poco dopo il suo schianto.
Le sue radici, fortemente copromesse non erano più in grado di sostenere il peso dell’albero, già sbilanciato a seguito dei fulmini che lo colpirono in passato alterandone la simmetria.
Molto è stato fatto per sanarlo, ma gli anni e gli eventi atmosferici hanno fatto la loro parte. Non c’era niente da fare. Per giorni l’inclinazione è stata progressiva fino allo schianto finale.

Il Delta e il Polesine perdono un autentico monumento, ultimo superstite della foresta primaria planiziale, emblema di un territorio che ha costruito la sua stessa storia a colpi di bonifiche e deforestazioni. Vedere oggi tanta gente commossa portarsi al suo “capezzale”, pur fra tanta tristezza, mi ha acceso un barlume di speranza per il futuro.

In fondo “La Rovra”, così la chiamano da generazioni gli abitanti del Delta, è tra i pochi alberi polesani ad essere morti per cause naturali. E’ stata decisamente più fortunata dei tanti altri che ogni giorno cadono per lasciare spazio alla meccanizzazione agricola, a nuove strade inutili, per alimentare centrali inutili, ecc. A loro non sono concesse processioni di gente commossa.

Per quanto la morte di un patriarca vegetale possa rappresentare in sè un evento denso di sincero rammarico, non lo dovrebbe essere più della “condanna a non invecchiare” a cui è tutt’oggi sottoposta la maggior parte del patrimonio arboreo del nostro territorio.

Anche le generazioni future avranno il diritto di piangere la loro “Rovra”. Fare il possibile, nel breve tempo concesso alla nostra generazione, per difendere questo diritto, è il modo più coerente per ricordare un grande albero che ci lascia.

Eddi Boschetti – Presidente del WWF Rovigo