Vi segnaliamo che domenica 27 novembre 2011, dalle 10 alle 14, presso le oasi faunistiche ”Valle della buora” in Salvaterra di Badia Polesine e “Cave Danà” in Ceneselli, ubicate in provincia di Rovigo (accudite dal Consorzio Carpisti Polesani), si terranno due interventi di piantumazioni di essenze autoctone in prossimità dei corpi idrici, quali interventi contro la desertificazione del paesaggio, una delle cause principali della scomparsa di molte specie selvatiche da questo territorio unitamente all’avvelenamento da pesticidi e la pressione venatoria.
Chi desidera partecipare dovrebbe dotarsi di vanga e abbigliamento autunnale. In occasione dei suddetti interventi verranno liberati alcuni animali selvatici (i bambini sono i benvenuti!) curati presso il centro recupero Animali Selvatici di Polesella, istituto veterinario che cura annualmente centinaia di animali con grande competenza del suo personale e notevoli costi.
Cogliamo l’occasione per inviare l’immagine di un Mustiolo (Suncus etruscus), individuato dal sig.Francesco Pezzuolo nel territorio di Trecenta, a breve distanza da dove, alcuni mesi fa, furono osservati due esemplari di Ibis Eremita (Geronticus eremita)
L’esemplare nella fotografia è stato determinato da alcuni tra i più competenti specialisti italiani in micromammiferi.
Il Mustiolo, il più piccolo mammifero d’Europa, è una specie tipicamente mediterranea, si nutre di piccoli insetti che deve catturare continuamente. Per vivere ha bisogno di ambienti privi di veleni, come molti altri animali quali le Rondini, i Pigliamosche e i Pipistreli, che mostrano una notevole riduzione ormai un po’ ovunque. Nel nostro territorio, però, segnaliamo anche la forte riduzione di un altro insettivoro, il Rondone (Apus apus), cui deve aggiungersi la minor disponibilità a spazi nidificatori a causa delle grondaieche vengono collocate attraverso nuove ristrutturazioni edilizie. Nell’attesa di trovare adeguate soluzioni, si consiglia di applicare nidi artificiali per Rondoni rivolgendosi alla Natur Protection di Bolzano, che realizza nidi di buona qualità e dal costo contenuto
Il ritrovamento di questo animaletto al di fuori del Delta del Po, molto lontano dal suo tipico areale riproduttivo, lascia sperare che qualcosa, seppur molto lentamente, stia cambiando, e che la sensibilità di molte persone a non far uso di sostanze velenose in agricoltura cominci a portare buoni frutti nella biodiversità, sopratutto a beneficio di questi delicati ”indicatori ambientali” fortemente a rischio di sopravvivenza.